Quando mancano sette miglia al bacino portuale di Pra’ arriva la chiamata dalla nave che richiede le ultime istruzioni prima dell’imbarco del Pilota.
A tre miglia un’altra chiamata: i Piloti sono già a bordo della loro imbarcazione diretti verso la nave che nel frattempo sta rallentando. Si tratta della “MSC Teresa”, una porta contenitori da 14.000 TEU. L’incontro avviene a un paio di miglia dall’imboccatura del porto.
I due Piloti sono pronti per salire a bordo. Il sole splende e il mare è piatto. Oggi il salto dalla pilotina alla biscaglina (scala a pioli srotolata lungo la fiancata della nave) è un gioco da ragazzi. Ma non è sempre così. Nelle notti di vento forte, pioggia e mare burrascoso il passaggio diventa insidioso. Bisogna prestare attenzione e aspettare il momento giusto per saltare.
La biscaglina è ripida. Per risalirla occorre essere agili e mantenere sempre tre punti d’appoggio con piedi e braccia. Una disattenzione e il rischio di finire a mare diventa una realtà.
Una volta arrivati a bordo, i due Piloti sono accolti da un membro dell’equipaggio che li accompagna sul Ponte di Comando.
Il Comandante è lì in attesa. Una stretta di mano e si comincia a parlare delle caratteristiche della nave, della strategia di manovra da eseguire in base condizioni meteo, del punto di ormeggio e delle altre navi già presenti in banchina.
La familiarità con il porto, l’esperienza nella manovra di qualsiasi tipo di nave e la grande pratica nella gestione delle emergenze da parte del Pilota -unita alla conoscenza che il comandante ha della sua nave- sono una garanzia di sicurezza per tutta l’operazione.
In base al codice della navigazione, il grado gerarchico dei Piloti è equiparato a quello del primo ufficiale di coperta. I Piloti di Genova sono organizzati in una corporazione. La gerarchia prevede un Capo Pilota, John Gatti, due Sottocapi, Francesco Bozzo e Gianfranco Aste e ventuno Piloti.
Torniamo a bordo della MSC Teresa: il primo Pilota comincia a dare le indicazioni sulla rotta da seguire per raggiungere l’imboccatura del porto. Il Comandante le ripete al timoniere, mentre il secondo Pilota si cura che le manovre siano eseguite nel modo corretto dagli Ufficiali e dai marinai presenti in Plancia.
Quando inizia l’evoluzione della nave, gli ordini vengono impartiti via radio ai rimorchiatori, mentre, utilizzando opportunamente macchina e timone, viene tenuta sotto controllo la manovra in acque ristrette. Completata la rotazione e arrivati nei pressi dell’ormeggio finale, si passano i cavi agli ormeggiatori che li assicurano alle bitte.
Come abbiamo già detto, la giornata oggi è particolarmente favorevole, ma la scala delle difficoltà diventa parecchio più “ripida” nelle giornate in cui soffia un vento teso da Nord. E’ soprattutto allora che diventa indispensabile una perfetta sincronia dei Servizi Tecnico Nautici e una direzione della manovra senza sbavature.
Ogni pilota del Corpo di Genova compie tra le 700 e le 1000 manovre ogni anno e questo garantisce una profonda esperienza e professionalità nella gestione di qualsiasi situazione legata al loro lavoro. E’ anche per questo che i comandanti delle navi da 14.000 TEU, che sempre più numerose arrivano al terminal PSA Voltri Pra, possono affidarsi a questi professionisti con piena fiducia.